Le parole sono importanti, caro Odifreddi

Rubo il titolo di un testo di comunicazione politica decisamente interessante di Giansante:(http://gianlucagiansante.com/2011/05/12/le-parole-sono-importanti/). Ma le rubo anche a Nanni Moretti in Palombella del 1989. C’è una infinita rassegna di citazionari sull’argomento; dunque, si, le parole sono davvero importanti. Queste vanno pesate ed esaminate con cura perché quando vengono fuori con leggerezza, possono creare dei veri polveroni!

Quest’oggi un matematico di stimato rispetto è sotto il mirino di tutta l’opinione pubblica per una frase che riporto:

Non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse ‘so’ appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal ‘ministero della propaganda’ alleato nel dopoguerra. E non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che ‘uniformarmi’ all’opinione comune. Ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti”

La valanga di cinguettii, articoli, riposte e sfottò ha sommerso il matematico che seccamente risponde:

“Capisco che mantenere un barlume di lucidità in tempi come questi possa costare fatica, ma io non voglio essere coinvolto in questo gioco al massacro e non accetto che le cose che dico possano essere ridotte a uno scambio di ‘cinguettii’ da parte di chi non parla più se non in frasi da 150 caratteri”

Bastano poche battute per capire che Odifreddi è decisamente consapevole delle parole che pronuncia e che scrive. Non lo è altrettanto per il codice di linguaggio da adottare in una situazione mainstream. Quello dello sterminio ebreo è da sempre un tema difficile di cui parlare, soprattutto se di mezzo c’è una corrente negazionista che rema contro. Mi avvilisce che uno studioso di scienze esatte come la matematica, che per definizione non è un’opinione, proferisca con tanto gelo un’affermazione così schiacciante. Non appartengo a quella massa di persone che si ricorda dello sterminio nazista nei giorni della memoria e ignora tutte le violenze che si perpetuano per il mondo quotidianamente; sarebbe di una pochezza intellettuale mostruosa! Siamo tutti coscienti del fatto che odio e violenza fanno parte dell’umanità; ma se c’è una violenza ancora più forte di quella degli uomini su altri uomini, questa è proprio l’assassinio della memoria. Cancellare il passato svilendo il dolore altrui, è un crimine contro l’umanità tanto quanto il genocidio. Certi fatti non vanno sminuiti, ma raccontati al mondo per renderlo cosciente che non devono ripetersi mai più. Armeni, Coreani, Congolesi, Ebrei, Sudeti.. Non posso finire nell’oblio generato dalla miscredenza di celebrities pubbliche. Gli utenti sono facilmente influenzabili, e poche parole come “le camere a gas sono un’opinione” hanno un peso gravissimo se pronunciate nell’agorà pubblica, che sia reale o digitale.

Per cui, carissimo Odifreddi, tieniti stretto l’odio che hai generato in un momento storico così cieco, come lo definisci tu, e impara che sei liberissimo di pensare cosa vuoi, ma non di dirlo dove ti pare, perché in quel caso, te ne accolli le conseguenze, anche se queste constano solamente di 140 caratteri.

R020_jpg  Mauthausen non è un’opinione.

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