Le primarie del PD. Ci piace o no il Renzi style?

Sull’argomento l’opinione pubblica, ma ancor più quella di nicchia, sembra discorde. Non è una novità certo! Ma balza subito all’occhio chi polemizza su questo, chi si complimenta per quell’altro.

Diamo innanzitutto un po’ di dettagli.  La campagna è diretta da Proforma, http://www.proformaweb.it/ , una ottima agenzia di comunicazione che si è occupata tra gli altri anche di Vendola o Serracchiani, per citare qualche lavoro.

Il messaggio consiste in una serie di dualismi tra un termine negativo scritto al contrario e il suo opposto scritto invece linearmente. Sotto lo slogan, l’hashtag e il nome del candidato. Di primo impatto l’idea sembra buona: colori (stile campagna Vendola 2010, vd immagine), giochi di parole, vicinanza alle questioni della gente.. Insomma, la prima cosa che ho pensato è stata “Bella idea!”.

ImageImage

Non sono tutti di questo parere. Qualcuno scrive che l’idea sembrerebbe buona se non fosse che presuppone che l’elettore abbia tempo per fermarsi a leggere le cose scritte al contrario e che tale gioco non sia comprensibile subito, di impatto.  Anche la presenza dell’hashtag sembra targetizzare ulteriormente il pubblico a cui è rivolto, perché sappiamo bene che i fruitori di Twitter sono persone selezionate e non costituiscono un bacino d’utenza ampio come quello di Facebook. Inoltre l’errore potrebbe essere quello di sottovalutare l’importanza, riscoperta non di recente, del manifesto, che è di impatto immediato, balza all’attenzione dei passanti e deve distinguersi nel caos della routine urbana.

A chi muove queste critiche, sensatissime peraltro, risponderei che evidentemente l’intento è quello di prendere voti da determinate fasce di elettori e di non fare l’obsoleto pigliatutti, o forse si. Se si è trattato di una “svista” non ci è dato saperlo. Tuttavia non me la sento di aggregarmi alla controparte che boccia il nuovo slogan dell’asfaltatore rottamatore ora dirottatore, tranne per una cosa: Image

Lo sfondo azzurro è un chiaro richiamo al protagonista del messaggio veicolato. Gli esperti di comunicazione politica sanno bene che molto spesso negare un’accusa rivolta a un candidato ha l’effetto di ingigantire ulteriormente la questione. Si avverte poi un senso di reflusso e stanchezza verso le vicende del Cavaliere e dunque l’unica nota negativa verte principalmente su questo.

E voi? Cosa ne pensate?

Lascia un commento